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Daniele nasce a Calvisano il 9 ottobre 1923. I suoi genitori sono Battista e Giulia Savoldi. Nel 1936
risulta prosciolto dall’obbligo scolastico, poi lavora come operaio presso l’officina Cibaldi a Brescia.
Subisce un infortunio sul lavoro, si fa male ad una gamba. A causa di questa ferita a Daniele viene
rilasciato un certificato medico che lo dichiara non idoneo al combattimento, ma lui decide di
partire ugualmente per la guerra. Organizza una “merenda” con i suoi amici per salutarli, prima
della partenza.
Alla stazione, a salutarlo, c’è anche il suo nipotino, Daniele lo abbraccia stretto
stretto, prima di partire. Viene inviato sul fronte greco, a Cefalonia. Sopravvissuto all’eccidio della
Divisione Acqui, Daniele viene imbarcato (o meglio stivato) con altri 840 soldati italiani sul
piroscafo Ardena il 28 settembre 1943. L’Ardena è un piroscafo greco che era stato affondato nel
1941, ma che viene rimesso a galla e riparato in qualche modo per destinarlo al trasporto dei
militari prigionieri da trasportare nei campi di lavoro in Germania. L’Ardena parte da Argostoli con
il suo carico umano, ma a circa un miglio dalla costa entra in collisione con una mina sganciata da
un aereo anglo-americano e affonda in pochi minuti.
Daniele muore insieme ad altri 720 soldati
italiani. L’allora vigile Facchini, in servizio presso il Comune di Calvisano, porterà alla famiglia la
tragica notizia della sua morte.