Giuseppe Malpetti

02/12/1921 Calvisano
11/09/1943 Rodi

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Biografia

Giuseppe nasce il 2 dicembre 1921 a Viadana. Suo padre si chiama Pietro e sua madre Paola Parolini. E’ il terzo di nove fratelli: Enrico, Natalina, Giuseppe, Luigia, Paola, Domenica, Esterina, Teodora e Luigi. Giuseppe in famiglia viene soprannominato Pinoto. Fa il contadino. Nel mese di ottobre del 1941 viene arruolato in marina e parte per la guerra. Attraverso le numerose lettere che scrive alla mamma, al fratello Enrico, studente di Teologia, e alle sorelle, possiamo ricostruire i suoi spostamenti. All’inizio del 1942 è ad Augusta, in Sicilia, dove rimane per alcuni mesi. Nel mese di agosto è a Bari, pronto ad imbarcarsi per la Grecia.
Durante uno dei suoi trasferimenti scrive alla famiglia di avere incontrato al Pireo, il porto di Atene, il compaesano Ferronato.
Il 9 settembre 1942 scrive da Patrasso, dove si trova solo di passaggio, successivamente si sposta a Creta, dove rimane per un paio di mesi. Il 28 novembre scrive al fratello da Rodi: “Ti comunico che ieri sono arrivato alla mia destinazione sano e salvo […] ti dico la verità che ho ringraziato il Signore che mi ha fatto la grazia di giungere a destinazione sano e salvo e poi mi trovo in un posto che non mi sarei mai aspettato […] qui mi sembra di essere nel mese di maggio, il granoturco fa la cima, sulle colline verdeggianti si trovano fragole fin che si vuole, le belle vie asfaltate costeggiano il mare celeste, ah se vedessi! Caro Enrico sembra un incantesimo […] non mi sembra nemmeno di essere militare […] sono sempre allegro come un uccello a primavera”.
A Rodi Giuseppe rimane nei mesi successivi. Scrive ancora molte lettere, nelle quali sempre rassicura la famiglia sulla propria salute e sempre chiede di avere notizie dei familiari, del paese di Viadana, degli zii di Calvisano. In una lettera si rammarica di non aver chiesto alla mamma di mettere, nel pacco che lei doveva inviargli, alcune cose di cui aveva bisogno: lucido e lacci per le scarpe, fiammiferi e cartine per le sigarette. Dove si trova Giuseppe non c’è niente, non può comprare ciò che gli serve, anche per questo, oltre che per essere d’aiuto alla famiglia, egli invia a casa dei vaglia con i soldi che guadagna come soldato.
Il 4 luglio 1943 scrive l’ultima lettera a casa, nella quale racconta di avere avuto qualche problema di salute che poi si è risolto.
Dopo la firma dell’armistizio, a Rodi arrivano i tedeschi e cominciano i combattimenti. Giuseppe muore l’11 settembre 1943.